4 ottobre 2018 - Osservazioni sulle modifiche proposte al PSR Abruzzo

I rappresentanti della UILA nel Comitato di Sorveglianza del PSR Abruzzo hanno inviato delle osservazioni preliminari alla proposta di modifica del PSR che saranno portate nella riunione del Comitato di Sorveglianza del 9 ottobre 2018

4 ottobre 2018

Alla Autorità di Gestione

Alle Associazioni in CdS

All'Assessore Sviluppo Rurale


Ci permettiamo di anticipare alcune delle osservazioni rispetto alle modifiche proposte al PSR Abruzzo 2014-2020.


Abbiamo letto con sorpresa e disappunto la proposta TOTALE ELIMINAZIONE della Misura 16.6 "sostegno alla cooperazione di filiera per l'approvvigionamento sostenibile di biomasse da utilizzare nella produzione di alimenti e di energia e nei processi industriali".

La motivazione addotta per tale modifica è risibile: "semplificazione del programma". Così come è risibile lo spostamento dei già minimi fondi previsti, € 1.400.000, alla misura 4.3.2 in quanto questa sarebbe "strategicamente collegata". Ma cosa c'entra la "manutenzione delle strade agro-silvo-pastorali" con la valorizzazione della filiera delle biomasse agro-forestali?

Cosa è cambiato dalla stesura del PSR a oggi tale che si propone la eliminazione di una misura senza che sia mai stato proposto ai potenziali beneficiari un bando?

Peraltro questa modifica va a toccare un settore, quello forestale, già abbondantemente penalizzato dal PSR. Pur essendo la Regione Abruzzo la "regione verde d'europa", coperta per il 40% da foreste, vanta invece un settore economico e ambientale forestale ridotto ormai ai minimi termini.

Nè può essere addotta a motivazione della ulteriore riduzione di risorse al settore la mancanza di spesa, che non è certo responsabilità degli operatori nel momento in cui i bandi partono in ritardo, sono eccessivamente complicati, tali da indurre gli operatori a tassi di errore attorno al 50%, con istruttorie lentissime e, anche queste, con tassi di burocrazia elevati.

Non deve meravigliare quindi, con questa situazione, che ad oggi neppure un euro risulta speso nel settore.Possiamo assicurare che, in presenza di una diversa situazione amministrativa regionale, ben altri sarebbero i risultati, considerate le potenzialità forestali della regione Abruzzo.

Infine ci permettiamo segnalare che la Regione Abruzzo ha aderito al progetto "Interreg Europe 2020Bio4Eco Sustainable regional biomass policies – A game changer” con partner di Spagna, Finlandia, Lettonia, Francia, Slovenia, Bulgaria e Romania, che si propone proprio lo sviluppo della filiera delle biomasse agro-forestali in aderenza alla politica della U.E. Nell'ambito della realizzazione del progetto ai partner sono stati presentati, negli study visit, le esperienze di eccellenza che pur sono presenti nella nostra regione.

Alla luce di quanto sopra non possiamo che RICHIEDERE CON FORZA che la modifica proposta che prevede la eliminazione della misura 16.6 venga annullata e che, anzi, vengano adottate tutte le misure amministrative necessarie per l'attuazione della misura.

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Parimenti non possiamo non dissentire dalla proposta di modifica alla misura 6.4.1 "Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole" nella parte in cui prevede l'eliminazione della linea di intervento 2 "Investimenti rivolti alla realizzazione di impianti per la produzione, trasporto e vendita di energia e calore" per le medesime ragioni di cui sopra. La necessità, più volte ribadita dalla U.E., di andare verso una economia circolare che punti al riutilizzo delle risorse in un'ottica di filiera, ben presente nella stesura iniziale del PSR, sembra voler essere cancellata dalla modifiche proposte.

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Segnaliamo che la modifica proposta alla misura 4.3.2 "supporto agli investimenti che riguardano infrastrutture nel settore agricolo e forestale" (rete viaria agro-silvo pastorale e forestale) per l'intervento 2 (area sisma e areale nevoso) elimina dai potenziali beneficiari tutti i soggetti privati, pur presenti nell'intervento 1. Tale previsione non trova alcuna giustificazione in quanto anche in tali aree operano strutture private con interessi generali, anche partecipate dagli stessi enti pubblici, interessati agli interventi.

Pertanto si propone che tali soggetti privati siano reinseriti fra i beneficiari anche dell'intervento 2.

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In merito alla modifica proposta alla misura 8.3.1 "Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi" si dissente dalla modifica proposta nella parte in cui viene stabilita una diversificazione del limite oltre il quale per accedere ai benefici occorre un "piano di gestione o strumento equivalente" distinguendo fra "beneficiari privati", per cui questo limite rimane fissato a 50 Ha, e "beneficiari pubblici", in cui invece tale limite viene elevato a 1.000 Ha. Si ricorda che tale prescrizione deriva, da parte della UE, dalla necessità di assicurare che gli interventi siano realizzati in ossequio alle prescrizioni della Gestione Forestale Sostenibile. Ora, certamente, l'osservanza di tali principi prescinde dalla natura giuridica del beneficiario, per cui una tale discriminazione non trova ragionevolezza. Inoltre cosa accade se il beneficiario, giuridicamente privato, gestisce foreste di proprietà pubblica, magari in forma associata? Meglio allora sarebbe innalzare il limite attuale di 50 Ha, effettivamente eccessivamente ridotto, ad esempio a Ha 500, ma a valere per tutti senza illogiche discriminazioni basate sulla "razza" del beneficiario.

Lodevoli sono le altre modifiche proposte, in particolare quella relativa alla individuazione degli "strumenti equivalenti".

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Infine si segnala che in alcune proposte di modifica, ad esempio in quella della 6.4.1, è stato inserito che il beneficiario può richiedere un "anticipo PARI al 50% del contributo". Ciò configge con il punto 7.1 delle Linee guida emanate dalla Autorità di Gestione che, correttamente e opportunamente, prescrivono "anticipo FINO al 50% del contributo". Ciò in quanto, come tutti sanno, l'allungamento della fideiussione richiesta a cinque anno dopo il collaudo, imposto da AGEA peraltro senza alcun riferimento normativo conosciuto, ha resoestremamente onerose le fideiussioni assicurative o bancarie richieste per ottenere tali anticipi, fino a rendere pesantemente sconveniente richiederle nella misura massima. L'imposizione di sostenere in misura massima tali costi rischia quindi di essere discriminante per l'ampia partecipazione dei beneficiari ai bandi.

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Per ciò che riguarda il Rapporto di valutazione attuale ci si astiene da ogni giudizio stante l'evidente non attualità dello stesso, riguardante il 2017. Ma, in merito alla gestione generale del Piano, si rammenta che nell'ultima riunione del 4 luglio 2017 era stato deciso che nella successiva riunione si sarebbe portata una "panoramica sull'avanzamento verso la semplificazione". Si ritiene che questa rimanga l'emergenza nella gestione del PSR: la necessità di procedere verso la semplificazione delle procedure che elimini, o almeno riduca, i "colli di bottiglia" che ne rallentano l'esecuzione.

Sperando di aver fornito un utile contributo, cordiali saluti

Lippa Leonardo - Gaspar Rino Talucci