Documento delle Associazioni Forestali per l'incontro con l'Assessore Dino Pepe 21 luglio 2014

Post date: Jul 20, 2014 8:23:55 AM

NOTE SUL SETTORE FORESTALE

FORESTE

In Abruzzo ci sono 438.590 ettari di bosco, pari al 40,66% del territorio.

La superficie forestale è cresciuta del 20% negli ultimi 10 anni.

Preleviamo dai nostri boschi meno del 20% dell’incremento, si pensi che l’Austria preleva il 97% dell’incremento e che la media Europea è del 60%.

L’attività forestale E’ DIMINUITA negli ultimi 10 anni ( - 8% per la legna da ardere / - 12% per la legna da opera). Siamo divenuti importatori di legna da ardere!

IMPRESE

In Abruzzo ci sono circa 60 imprese direttamente forestali (senza considerare l’indotto). Di queste 35 sono associate a queste organizzazioni.

Le imprese e cooperative sono inoltre associate in tre Consorzi Regionali.

Gli addetti sono circa 500, dimezzati negli ultimi cinque anni.

ASSOCIAZIONISMO

In Abruzzo operano 16 Consorzi forestali (di cui 14 associati a queste organizzazioni).

I comuni associati sono oltre 50.

Il territorio gestito è di oltre 60.000 ettari, di cui 40.000 di foreste.

SITUAZIONE

La situazione del settore forestale negli ultimi cinque anni è ben espressa nella valutazione intermedia del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 elaborata dalla società esterna incaricata dalla stessa Regione Abruzzo: “Si richiama l’Autorità di gestione (Regione Abruzzo) a prestare maggiore attenzione al settore forestale considerata anche l’importanza che rivestono le foreste nella regione. La tardiva attivazione delle misure 122 e 223 e i ritardi registrati nelle istruttorie nella misura 221, hanno significato per l’Abruzzo un’assenza di sostegno diretto per la gestione forestale per circa 10 anni…… “.

E ciò nonostante il fatto che le misure forestali sono ritenute strategiche dalla Unione Europea

Abbiamo così assistito ad una azione di “ritardo programmato” che ha portato a ritardi mostruosi nella elaborazione dei bandi.

L’altro metodo per bloccare il settore è stato il “delirio burocratico”. Si è fatto in modo che prevalessero fra i funzionari quelli con spiccata propensione all’ingarbugliamento. Bandi di 99 pagine con oltre 10 di spiegazioni e chiarimenti, con vincoli che non trovano riscontro né nella normativa europea né nella prassi attuata nelle altre regioni.

Il “delirio burocratico” ha aggredito anche le attività di tipo privatistico, quelle senza alcun finanziamento pubblico.

Nel corso di questi ultimi anni tutto è diventato vietato, con ritardi nelle autorizzazioni di taglio anche di quattro anni e con continue e ingiustificate richieste di chiarimento.

Ci si pone qualche legittima domanda se nessun progetto è autorizzato senza richieste di chiarimenti e/o ritardi ingiustificabili…

RICONOSCIMENTO

L’Associazionismo forestale è stato in questi anni escluso da un rapporto organico con l’Istituzione regionale.

Prova evidente ne è la Legge Regionale di settore (n° 3 del 4 gennaio 2014) che esclude dalla Consulta forestale i rappresentanti delle Cooperative forestali e dei Consorzi Forestali che pure oggi rappresentano i soli soggetti attivi nel settore.

Pertanto richiediamo:

· Che l’Associazionismo forestale sia inserito fra i soggetti del “Tavolo Verde così che questo rappresenti l’intero comparto agricolo;

· Che L’Associazionismo Forestale sia inserito nel prossimo Comitato di Sorveglianza del PSR come soggetto autonomo di rappresentanza, e non di risulta da altre organizzazioni;

· Che si modifichi la Legge Regionale 3/2014 inserendo nella Consulta forestale un rappresentante del Consorzi Forestali e un rappresentante delle Cooperative Forestali.

PROPOSTE

Le proposte delle Cooperative e dei Consorzi Forestali sono così sintetizzabili:

  1. Revisione profonda della L.R. 3 del 4.1.2014 così da renderla aderente alla vera nuova realtà forestale abruzzese, e direi italiana in generale, e che, soprattutto, punti ad una ripresa produttiva del settore ed alla conseguente alla valorizzazione delle imprese (soprattutto Cooperative e Consorzi) operanti nel settore, e non alla loro penalizzazione:

· Riorganizzazione della struttura delegando i Comuni alla approvazione dei progetti, almeno fino ad una certa superficie, eliminando l’accentramento burocratico regionale. Sulle modifiche alla L.R. 3/2004 stiamo elaborando una proposta insieme ad altri soggetti interessati;

· Attenzione alle norme regolamentari e direttive, puntando alla sburocratizzazione e semplificazione. E’ indispensabile che direttive e regolamenti nascano da un confronto con i soggetti operanti nel settore e non siano solo il frutto di elaborazioni della struttura burocratica regionale.

· Valorizzazione dei soggetti della filiera (eliminando storture come quelle per cui dalla Consulta forestale sono stati esclusi i rappresentanti delle Cooperative forestali e dei Consorzi Forestali che pure oggi rappresentano i soli soggetti attivi nel settore)

  1. Attenzione al settore forestale nella elaborazione del prossimo PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-2020:

· Destinando al settore risorse adeguate. Considerando che, per Regolamento, alle misure ambientali va destinato almeno il 30% delle risorse, un terzo di queste dovrebbe essere destinato al settore forestale per favorirne il rilancio, quindi circa 50 ML€;

· Varando bandi che siano semplici e accessibili (basta con i bandi astrusi da azzeccagarbugli!). Una ipotesi sensata sarebbe quella di presentare in risposta ai bandi dei progetti di massima, da trasformare in progetti esecutivi solo a seguito di effettivo finanziamento;

· Varando i bandi in modo tempestivo, così che non si assista più allo scempio di bandi emanati oltre il termine della programmazione – tutti i bandi dovrebbero essere attivati nel primo anno di programmazione! Una ipotesi plausibile sarebbe far scivolare quando non realizzato in questa programmazione ai sensi della Misura 227 nella prossima programmazione, con ciò assicurando, contrariamente agli scorsi anni, l’immediato avvio delle attività;

· Attuando prioritariamente e celermente le misure che finanziano di PIANI DI GESTIONE che in questa programmazione sono divenuti obbligatori e propedeutici per tutte le altre iniziative;

· Attuando le misure in innovativo, attuando quelle misure di sviluppo sistemico, pur sollecitate dalla Unione europea, e che non sono state attuate, o attuate con molte resistenze nella scorsa programmazione, quali:

a. salvaguardia dei PROGETTI LEADER (evitando guerre di religione ai GAL esistenti, anzi valorizzandone l’esperienza)

b. PROGETTI DI FILIERA (non attuati per nulla da questo governo regionale)

c. PROGETTI DI COOPERAZIONE interterritoriale e intersettoriale, particolarmente sollecitati dalla U.E. che ne prevede l’incentivazione con una maggiore percentuale di aiuto;

d. Attivazione della misura di SOSTEGNO ALL’ASSOCIAZIONISMO, anche forestale;

e. Attivazione, anche con il sostegno con gli altri Fondi, di misure che favoriscano IMPIANTI DI TELERISCALDAMENTO nei comuni di montagna, attivando così una filiera energetica “a Km 0”. La Toscana ha attivato con la scorsa programmazione ben 70 impianti di teleriscaldamento a cippato di legna, in Abruzzo nemmeno uno!

Le Cooperative e i Consorzi Forestali ribadiscono la forte volontà di collaborare con l’Istituzione regionale affinché anche nella nostra regione si rafforzi e si sviluppi un settore regionale all’altezza delle potenzialità territoriali e imprenditoriali oggi non pienamente espresse.

FORESTABRUZZO – Consorzi Forestali Associati

CONDOTTA FORESTALE – Associazione degli Interessi e delle Comunità Forestali

FEDAGRI – CONFCOOPERATIVE – Settore Forestale

21 luglio 2014