ELEZIONI REGIONE ABRUZZO 2014 - NOTE SUL SETTORE FORESTALE

Post date: May 5, 2014 7:56:31 AM

ELEZIONI REGIONE ABRUZZO 2014NOTE SUL SETTORE FORESTALE

La situazione del settore forestale negli ultimi cinque anni è ben espressa nella valutazione intermedia del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 elaborata dalla società esterna incaricata dalla stessa Regione Abruzzo: “Si richiama l’Autorità di gestione (Regione Abruzzo) a prestare maggiore attenzione al settore forestale considerata anche l’importanza che rivestono le foreste nella regione. La tardiva attivazione delle misure 122 e 223 e i ritardi registrati nelle istruttorie nella misura 221, hanno significato per l’Abruzzo un’assenza di sostegno diretto per la gestione forestale per circa 10 anni…… “.

Pare che una prima fase l’attuale Governo Regionale aveva pensato di eliminare l’attivazione delle misure forestali, inserite dal precedente governo regionale, evidentemente ritenute di scarso interesse politico.

Non riuscita questa operazione, per il fatto che tali misure sono ritenute strategiche dalla Unione Europea, è iniziata una azione di “ritardo programmato” che ha portato a:

· per la misura 211 (imboschimento di terreni agricoli) ci sono voluti quattro anni (diconsi quattro anni) per la elaborazione delle graduatorie,

· la misura 122 (valorizzazione dei terreni forestali) il bando è stato aperto nel 2014 (ultimo anno di programmazione) con scadenza il 19 agosto 2014 (anche le scadenze hanno la loro importanza…);

· la misura 227 (investimenti non produttivi forestali) il 1° bando in scadenza il 31 marzo 2014, cioè oltre la scadenza naturale della programmazione. Non sappiamo se i tempi burocratici di istruttoria e graduatoria permetteranno l’effettiva realizzazione delle opere entro il 30 giugno 2015, data ultima di chiusura di tutto il PSR.

L’altro metodo per bloccare il settore è stato il “delirio burocratico”. Si è fatto in modo che prevalessero fra i funzionari quelli con spiccata propensione all’ingarbugliamento. Bandi di 99 pagine con oltre 10 di spiegazioni e chiarimenti, con vincoli che non trovano riscontro né nella normativa europea né nella prassi attuata nelle altre regioni.

Risultato: il bando della 122 a fronte di una disponibilità di oltre 6 milioni di € ha visto richieste accolte per circa un milione di €. E con i vincoli ulteriori aggiunti nelle istruttorie la spesa sarà ancora minore, e senza possibilità di recupero visti i ritardi: tutti i soldi che non saranno spesi torneranno alla UE e saranno sottratti agli abruzzesi.

Il “delirio burocratico” ha aggredito anche le attività di tipo privatistico, quelle senza alcun finanziamento pubblico.

Nel corso di questi ultimi anni tutto è diventato vietato, con ritardi nelle autorizzazioni di taglio anche di quattro anni. Certo, se rendi sempre tutto più difficile, è poi difficile anche per i funzionari istruttori, che magari sono volenterosi, mandare avanti celermente le pratiche. E in una situazione di tale incertezza, come si possono fare investimenti?

La recente legge regionale (la n° 3 del 4 gennaio 2014), infine, darà un ulteriore colpo al settore, soprattutto se sarà gestita da direttive e regolamenti varati da questa Giunta.

Risultato: un settore intoppato.

Mentre invece ci sarebbe tanto da fare:

In Abruzzo ci sono 438.590 ettari di bosco, pari al 40,66% del territorio.

La superficie forestale è cresciuta del 20% negli ultimi 10 anni.

Preleviamo dai nostri boschi meno del 20% dell’incremento, si pensi che l’Austria preleva il 97% dell’incremento e che la media Europea è del 60%.

L’attività forestale E’ DIMINUITA negli ultimi 10 anni ( - 8% per la legna da ardere / - 12% per la legna da opera). Siamo divenuti importatori di legna da ardere!

Ci sono quindi margini per un esplodere delle attività.

Abbiamo una potenzialità forestale che, messo a frutto senza intaccare in alcun modo il patrimonio, potrebbe portare sviluppo e occupazione nelle aree interne.

Senza cura questo patrimonio non potrà che degradare, e sarà preda di calamità naturali (es. incendi).

Le proposte delle Cooperative e dei Consorzi Forestali sono così sintetizzabili:

  1. Revisione profonda della L.R. 3 del 4.1.2014 così da renderla aderente alla vera nuova realtà forestale abruzzese, e direi italiana in generale, e che, soprattutto, punti alla valorizzazione delle imprese (soprattutto Cooperative e Consorzi) operanti nel settore, e non alla loro penalizzazione:

· Attenzione alle norme regolamentari e direttive, puntando alla sburocratizzazione e semplificazione;

· Valorizzazione dei soggetti della filiera (eliminando storture come quelle per cui dalla Consulta forestale sono stati esclusi i rappresentanti delle Cooperative forestali e dei Consorzi Forestali che pure oggi rappresentano i soli soggetti attivi nel settore, e ciò evidentemente solo per motivi politici!)

  1. Riorganizzazione della struttura delegando i Comuni alla approvazione dei progetti eliminando l’accentramento burocratico regionale.
  2. Attenzione al settore forestale nella elaborazione del prossimo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 con la attuazione delle misure:

· in modo semplice e accessibile (basta con i bandi astrusi da azzeccagarbugli!);

· in modo tempestivo, così che non si assista più allo scempio di bandi emanati oltre il termine della programmazione – tutti i bandi dovrebbero essere attivati nel primo anno di programmazione!;

· in modo innovativo, attuando quelle misure di sviluppo sistemico, pur sollecitate dalla Unione europea, e che non sono state attuate, o attuate con molte resistenze da parte dell’attuale governo regionale, quali:

a. salvaguardia dei PROGETTI LEADER (evitando guerre di religione ai GAL esistenti, anzi valorizzandone l’esperienza)

b. PROGETTI DI FILIERA (non attuati per nulla da questo governo regionale)

c. PROGETTI DI COOPERAZIONE interterritoriale e intersettoriale, particolarmente sollecitati dalla U.E. che ne prevede l’incentivazione con una maggiore percentuale di aiuto;

d. Attivazione della misura di SOSTEGNO ALL’ASSOCIAZIONISMO, anche forestale

La questione PSR è della massima importanza, e riguarda l’intero comparto agricolo. La Regione Abruzzo avrà una dotazione di fondi di ben 432 milioni di € di spesa pubblica oltre ad una quota di programmi nazionali. La trattativa con la Commissione inizierà a giugno. Occorrerà correre nella seconda metà dell’anno per recuperare il tempo perduto.

Se ci saranno certezze normative e di finanziamento con il PSR si potrà sviluppare finalmente anche in Abruzzo una filiera del legno, sia nella trasformazione da opera (edilizia e mobili) sia in energia.

La Toscana ha attivato 70 impianti di teleriscaldamento a cippato di legna, in Abruzzo nemmeno uno! In Abruzzo non c’è una segheria.

Non siamo più asini degli altri, anzi siamo più bravi, se si ricrea un contesto favorevole allo sviluppo possiamo dare lezioni alle altre regioni!

ForestAbruzzo - Consorzi Forestali Associati

Condotta Forestale - Associazione degli interessi e delle Comunità Forestali