La gestione attiva del bosco è la miglior forma di prevenzione degli incendi boschivi

Post date: Jul 14, 2017 10:58:47 AM

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Numeri impietosi e classifiche che non si vorrebbe mai stilare. Superfici boschive quantificabili in oltre i 25.000 ha di bosco persi nelle fiamme pari a oltre il 90% della superfice persa in tutto il 2016. Tristemente in testa la Sicilia con oltre 13.000 ha seguita dalla Calabria con poco meno di 6.000 ha e la Campania con oltre 2.000 ha. A seguire Lazio, Puglia, Sardegna, Marche, Toscana , Umbria, Basilicata.In Abruzzo, sinora, 328 ettari.Un autentico bollettino di guerra. Dichiarazioni anch'esse di fuoco da più parti cercando un capro espiatorio ....chi punta il dito su bande organizzate....Tutto molto triste.Evitiamo di dire "io l'avevo detto".Non uniamoci al coro di quelli del "giorno dopo".Ora che il disastro urta le sensibilità dell'opinine pubblica con forza si parli di gestione attiva del bosco come la migliore prevenzione possibile.E magari acceleriamo i tempi di approvazione della nuova legge forestale nazionale.....che parla un pò più di gestione attiva del bosco e un pò meno di bosco-museo.Convinciamo con politiche di comunicazione serie che l'uomo che coltiva il bosco anche con l'utilizzo della motosega fa prevenzione dei disastri ed economia.

Diciamo che una gestione forestale attiva permette una buona prevenzione degli incendi boschivi (oltre che del dissesto), conseguenza di un efficace utilizzo delle risorse forestali che permette bosco di esprimere tutte le sue opportunità e potenzialità, non solo protettive, ambientali e paesaggistiche, ma anche produttive.

Nasca un movimento d'opinione che parla di bosco attivamente gestito e del grande valore per i servizi ecosistemici che restituisce, a partire dall'assorbimento della Co2 e dalla difesa dell'assetto idrogeologico del territorio.

E in Abruzzo si eliminino finalmente a livello regionale i lacci e laccuoli burocratici che di fatto bloccano le normali attività forestali.

Si semplifichino procedure e progettualità, rendendo finalmente normale l'utilizzo delle nuove tecnologie, così da ridurre i costi e rendere economicamente sostenibili gli interventi.

Si torni a parlare di mantenere attiva e percorribile la viabilità forestale, si favorisca la innovazione e la meccanizzazione delle attività, eliminando quelle prescizioni da medioevo quali l'obbligo dell'esbosco a mulo anche dove potrebbero essere efficacemente utilizzati mezzi meccanici.

Si usino utilmente, anche nel settore forestale, i fondi europei del PSR, facendo in modo che gli uffici regionali ne favoriscano l'utilizzo, e non, invece, rendano talmente complicate le procedure da scoraggiare la sola presentazione delle domande.

In Abruzzo abbiamo migliaia di ettari di pinete a rischio incendio, non è meglio lavorarle prima di vederle bruciare?

Il migliore propellente per l'incendio è l'abbandono.

I Consorzi e le associazioni forestali d'Abruzzo

(liberamente tratto ed integrato da comunicato Federforeste)