A PROPOSITO DI BOSCHI, INCENDI E GESTIONE ATTIVA

Post date: Aug 31, 2017 3:15:09 PM

“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.”

(Henry David Thoreau - Walden ovvero Vita nei boschi)

A PROPOSITO DI BOSCHI, INCENDI E GESTIONE ATTIVA

La legge che vieta interventi sulle aree bruciate per i successivi cinque anni dall’incendio ha una sua ragion d'essere: eliminare "senza se e senza ma" una motivazione economica al provocare incendi.

Rimettere in discussione questo principio, sia pur per motivazioni lodevoli, rischia di incrementare in futuro gli incendi dolosi, come purtroppo è accaduto in passato in altre regioni d’Italia.

La natura farà il suo corso e, con il tempo, si riprenderà lo spazio bruciato. Non dimentichiamo che negli ultimi 10 anni la superficie boschive è cresciuta del 20%.

Ovviamente ciò salvo dove l'intervento è necessario per evitare ulteriori e gravi danni.

Le poche risorse disponibili sarebbero più utilmente utilizzate se spese per la PREVENZIONE.

Perché quello che è accaduto quest'anno, ma che era accaduto anche più gravemente nel 2007 anche si è già dimenticato quell'anno orribile, non accada più.

O almeno che ne siano mitigati gli effetti negativi.

Si tornino quindi a realizzare fasce parafuoco, si realizzino e si mantengano piste forestali con finalità sia parafuoco che di mobilità dei mezzi antincendio, si "pulisca" il bosco eliminando la massa in eccesso, si rinaturalizzino le pinete, si torni, più in generale, ad una GESTIONE ATTIVA DEL BOSCO.

Si esca dalla logica che per i nostri boschi la cosa migliore sia “il non far nulla”. Questo porta solo ai risultati di questi giorni. Se i boschi attaccati dal fuoco fossero stati muniti di fasce parafuoco, fossero stati raggiungibili dai mezzi antincendio a terra attraverso una rete di strade forestali, quanti ettari sarebbero stati risparmiati? E quanta flora, fauna, biodiversità si sarebbe veramente preservata?

Solo operando attivamente per la prevenzione da questi disastri naturali nei prossimi anni ci potranno essere meno incendi, e quelli che comunque purtroppo ci saranno, saranno meno distruttivi.

Molte di queste attività non necessitano neppure di risorse pubbliche, ma solo di modifiche legislative e regolamentari regionali tendenti alla sburocratizzazione e allo snellimento delle procedure.

La burocrazia e regole assurde hanno ucciso le attività forestali, e aperto la strada ai disastri di questi giorni. Ora bisogna pensare a spegnere, ma dopo bisognerà riaprire una serena e costruttiva discussione per tornare a fare manutenzione nei nostri boschi, per non farli morire.

E non tocchiamo il tema delle risorse. Quanti chilometri di fasce parafuoco si sarebbero fatte con un'ora di canadair?

Tra l’altro ci permettiamo segnalare che alcune risorse, per interventi specifici, già sono immediatamente disponibili, pensiamo alle misure PSR 8.3.1 (prevenzione dei danni da incendi e disastri naturali) e 4.3 (viabilità rurale e forestale). Misure anche con buone dotazioni finanziarie incrementate dalla solidarietà delle altre regioni in seguito a sisma e nevicate.

Vanno solo attivate avendo cura però di predisporre bandi semplici, che non abbiano costi eccessivi per il solo predisporre progetti che poi magari non saranno finanziati, e le cui attività siamo poi celermente realizzabili, senza doppie e triple autorizzazioni, magari contraddittorie fra loro.

Sarebbe veramente lodevole se la Regione desse l'esempio di uscire dalla logica della pura emergenza, dell’arrivare quando il danno è fatto, per attuare nelle prossime settimane, a fuochi spenti, una POLITICA LUNGIMIRANTE DI VERA TUTELA DELLE FORESTE ABRUZZESI che, non dimentichiamolo, rappresentano oltre il 40% del territorio regionale.

Lanciamo quindi davvero un invito a tutti di decisori, a tutti i livelli, di “andare per boschi per vivere con saggezza”, come dice Thoreau nel suo libro, così da operare per preservare davvero questi grandi monumenti naturali che ci sono stati lasciati dai nostri padri e che dobbiamo lasciare ai nostri figli, per “vivere”.

Angelo Salucci

presidente

Gaspar Rino Talucci

Vice-presidente

Michele De Capite Mancini

presidente

FORESTABRUZZO e CONDOTTA FORESTALE associano 10 Consorzi Forestali abruzzesi cui fanno capo circa 30 comuni forestali in Abruzzo, e gestiscono circa 10.000 ettari di boschi di proprietà soprattutto comunale.